Guignol – Abile Labile (Atelier Sonique/Macramè)

La canzone poesia che vibra di suoni e vive di luce propria si staglia con forza nell’immaginario dei Guignol che con questo loro nuovo disco si lasciano andare a elucubrazioni degne della maledizione del poeta cara nella ricerca di un beffardo e qualsivoglia nuovo destino da rincorrere, sussurrare, gridare.

Racconti di vita troppo realisti per essere veri e le coscienze che irrompono come un fiume ad ottenebrare la scena per un disco cupo, dal sapore amaro, a tratti acido nella sua complessa distorsione tesa alla ricerca di un mondo non ancora pronto ad accoglierci, non ancora pronto a sovvertire la scena, ma in grado di narrazioni che fanno da ispirazioni a testi di sicuro impatto che aprono e chiudono il cerchio in un post punk a tratti surreale a tratti ancora troppo vero.

Si omaggia Piero Ciampi, con Il merlo, e si lasciare passare tempo tra un pezzo e l’altro il tempo per la sedimentazione; ora mi manca l’ispirazione insegnami tu merlo una canzone nuova da incidere in sala, fammi tu entrare o animale nel mondo della solitudine del talk show e dell’essere famosi; tutto questo è mai più di quanto attuale possa esserci.

 Undici brani che si sorreggono grazie ad una forte impalcatura non solo sonora, ma anche verbale, che affronta le difficoltà a testa alta e da la possibilità ai Guignol di guadagnare punti a loro favore in un vortice concentrico di pura voracità sonora.